TERAMO – Saranno ufficialmente dei test sulle "immunizzazioni", ma serviranno anche a testare la popolazione abruzzese nella delicata Fase 2 della riapertura, con la possibilità d’individuare l’eventuale nuova circolazione del Coronavirus tra la popolazione.
Partirà tra qualche giorno la sperimentazione sul grado di immunizzazione da Covid 19 su un campione di 5.300 abruzzesi (su 1,3 milioni di abitanti); le Asl stanno completando l’organizzazione dei punti di prelievo per i test sierologici sul territorio regionale.
Lo riferisce l’assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verì a "Sos Coronavirus". "Non abbiamo nessuna preclusione ideologica su questa metodica" – che ha indotto il Dipartimento della Sanità a diffidare alcuni primi cittadini dal decidere autonome somministrazioni – "perché si tratta anzitutto di valutare l’attendibilità clinica e diagnostica di un tipo di esame che non ha avuto ancora la validazione del mondo scientifico e che comporta un rischio sul piano clinico e medico legale".
Secondo l’Assessore, la sperimentazione sui test sierologici, voluta dal Ministero della Salute su 150 mila italiani, "consentirà di verificare se questo sia un metodo efficace per monitorare la popolazione. Se risultasse attendibile permetterebbe di eseguirne un numero altissimo, in tempi stretti e a costi contenuti". Verì aggiunge che non ci saranno "grosse criticità nell’applicare il decreto ministeriale per monitorare l’andamento dei virus in Abruzzo: "I criteri fissano le soglie finalizzate a mantenere il numero di nuovi casi di infezione stabile e limitati nel tempo e nello spazio, anche negli ospedali, nelle rsa, e nelle case di risposo".
I valori di allerta indentificati serviranno per "decidere eventuali revisioni delle misure adottate a livello nazionale. Ci saranno anche focus sui posti letto disponibili, sul personale dedicato all’emergenza e sui protocolli assistenziali". Poi il richiamo all’adozione di comportamenti corretti: "In questi giorni ho visto immagini di persone per strada troppo vicine e senza rispettare il distanziamento sociale. Li capisco umanamente ma sono proprio questi gli atteggiamenti più pericolosi".